L'autore assente

L'anonimato nell'editoria italiana del Settecento
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Publisher:
Year:
2019
ISBN:
9788858138656
DRM:
Adobe

€12.99

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L'editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all'estensione del mercato del libro, cresce sempre più l'affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d'autore. L'Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all'esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un'altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell'anonimato? Il silenzio d'autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo della censura ecclesiastica. Ma c'è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell'autore. Meglio dunque rifugiarsi nell'anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell'editoria italiana.


Note biografiche

Lodovica Braida insegna Storia della stampa e dell'editoria all'Università degli Studi di Milano. È presidente di APICE (Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale), un centro che conserva e valorizza archivi di editori e autori italiani. Tra le sue pubblicazioni: Il commercio delle idee. Editoria e circolazione del libro nella Torino del Settecento (Olschki 1995); Libri per tutti. Generi editoriali di larga circolazione tra antico regime ed età contemporanea (a cura di, con M. Infelise, Utet 2010); Il Libro. Editoria e pratiche di lettura nel Settecento(a cura di, con S. Tatti, Edizioni di Storia e Letteratura 2016).


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