La sapienza dei profeti

Year:
2023
DRM:
Adobe
ISBN:
9788827230749

€4.99

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Description

Il sufi Abu Bakr Muahmmad Ibn al-'Arabi nacque nell'anno 560 dell'egira (1165 d.C.) a Murcia in Andalusia e morì nel 638/1240 a Damasco. Negli ambienti esoterici dell'Islam è soprannominato muhyi-d-din, "il vivificatore della religione", e ash-sheikh al-akbar, "il sommo maestro". La sua opera dottrinale si affermò per la profondità e per la sintesi, sia per la forza incisiva di alcune formulazioni che si riferiscono agli aspetti più elevati del Sufismo. I libri e i trattati del maestro furono numerosissimi, ma la maggior parte di essi sembra definitivamente perduta; tra quelli pervenutici, Fucuc al-Hikam (la Sapienza dei Profeti) è considerata il testamento spirituale del maestro, che la redasse nell'ano 627/1229 a Damasco. Il titolo è soltanto una parafrasi, ormai consacrata dall'uso, del titolo arabo Fucuc al-Hikam, che significa alla lettera "i castoni delle sapienze". Questa espressione riassume simbolicamente il contenuto del libro e non può essere compreso senza una conoscenza preliminare del suo simbolismo: al-facc - singolare di fucuc - è il castone che racchiude la pietra o il sigillo (al-khatam) di un anello; con "le sapienze" (al-hikam) bisogna intendere invece gli aspetti della sapienza (al-hikmah) divina. I "castoni" che contengono le pietre preziose della sapienza (al-hikmah) eterna sono le "forme" spirituali, che incanalano l'uno o l'altro aspetto della conoscenza divina. Il carattere incorruttibile della pietra preziosa corrisponde alla natura immutabile della sapienza.


Note biografiche

Titus Burckhardt è nato a Firenze nel 1908 ed è morto a Losanna del 1984. Figlio dello scultore di Basilea Carl Burckhardt, cominciò a frequentare le scuole e gli ateliers d'arte. Attirato ben presto dall'arte orientale si mise a cercarne le fonti studiando le civiltà tradizionali. Due lunghi soggiorni in Marocco negli anni trenta gli consentirono di acquisire una eccellente conoscenza dell'arabo e delle maggiori discipline islamiche. Incaricato nel 1972 dall'Unesco e dal governo del Marocco di esaminare i problemi sollevati dalla preservazione della città antica «medina», ha impostato la preparazione di un programma di salvaguardia che ha permesso l'iscrizione della città magrebina sulla lista del patrimonio mondiale.


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