La dottrina buddista dell’esperienza

Publisher:
Year:
2022
ISBN:
9788857589190
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Social DRM

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Description

Vasubandhu, dopo Nāgārjuna, è il più importante autore del buddismo indiano. La tradizione Zen e quella della Pura Terra lo annoverano tra i loro patriarchi. Tuttavia, a oggi, delle sue opere ben poco è stato pubblicato in italiano. Questo testo, che contiene anche uno scritto di Asan·ga, vuole contribuire a colmare la lacuna. L’opera di Vasubandhu mostra nitidamente il funzionamento sottile dell’essere umano, uno svelamento che, pur finalizzato al come e al perché della pratica buddista, potrebbe modificare il corso stesso della cultura occidentale, sia laica sia religiosa, andando ben oltre Freud e ogni possibile utilizzo concettuale del termine “Dio”.


Note biografiche

Vasubandhu, nato nel IV secolo a Purus·apura, odierna Peshawar, in quello che era allora il regno di Gandha¯ra, monaco buddista dell’ordine dei Sarvāstivādin, fu soprattutto uno strenuo praticante della forma base della pratica buddista. Abbracciata la visuale mahāyāna grazie al fratello maggiore Asan·ga, divenne l’esponente di riferimento della “scuola” Yogācāra, di cui è considerato fondatore, in continuità con il fratello. Fino a noi sono giunte quarantasette sue opere, tra originali in sanscrito, traduzioni cinesi e traduzioni tibetane. Dal punto di vista del “sistema” Yogācā¯ra, le più significative sono quelle qui tradotte: Commentario dei Versi sulla distinzione tra il centro e gli estremi (Madhyānta-vibhāgaa-kārikā-bhās·ya); L’insegnamento delle tre nature (Trisvabhāva-nirdes´a); Un trattato in trenta stanze (Trim·s´ikā-kārikā); Un trattato in venti stanze (Vim·śatika¯-kārikā).
Thomas A. Kochumuttom (1941, Enanalloor, India), Carmelitano di Maria Immacolata (CMI), ācārya (guida spirituale) dello Jeevan Dhara Ashram, a Jaiharikhal, è stato il primo a occuparsi in modo esaustivo e in una lingua occidentale dell’opera di Vasubandhu, smascherando l’errore storico di classificare Vasubandhu e la scuola Yogācāra come “idealismo”. Il suo lavoro costituisce una pietra miliare nella storia della letteratura buddista.


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