Fuori casa. Antropologia degli sfratti a Milano […] offre un importante contributo antropologico all’analisi critica della complessa interazione tra forme di esclusione sociale, logiche del profitto urbano e politiche abitative. Esplora la centralità dei margini a partire dal fenomeno degli sfratti e della sua articolazione nella città di Milano secondo due traiettorie principali. Da un lato interpreta quel vasto apparato sociale, politico ed economico che produce profitto dalle periferie e dai margini urbani, dotandoli di un’ambigua e inattesa centralità politica ed economica. Dall’altro promuove una riflessione antropologica che si concentra sulle nuove forme di cittadinanza all’interno di più ampi processi di costruzione della marginalità urbana. Entrambe le declinazioni si basano sulla produzione sociale e antropopoietica di una specifica categoria di soggetti: i senza casa. In questo senso, il testo si focalizza sul tentativo di rendere problematica la costruzione di questa forma di umanità (dalla Prefazione di Roberto Malighetti)

Giacomo Pozzi è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” dell’Università di Milano-Bicocca e docente a contratto di Antropologia Culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo “G. Carrara”. Nel 2018 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Antropologia Culturale e Sociale presso l’Università di Milano-Bicocca in co-tutela con l’Instituto Universitário de Lisboa. La sua tesi di dottorato ha ricevuto menzioni di merito nell’ambito del Premio “Ruggero Ricci” indetto dalla Società Italiana di Antropologia Applicata (2019) e del Premio “Lorenzo Bargellini” (2020). Dal 2013 conduce ricerche etnografiche su vulnerabilità abitativa, marginalità urbana e politiche pubbliche tra Portogallo, Italia e Capo Verde. È autore di diversi articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali.