Attualità Lacaniana 25

L’inconscio è la politica
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Year:
2019
DRM:
Social DRM
ISBN:
9788878857452

€7.99


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Lacan dice precisamente: «Non dico nemmeno la politica è l’inconscio, ma semplicemente che l’inconscio è la politica». […] «La politica è l’inconscio» effettua una riduzione, riporta la politica alla struttura dell’inconscio. Ed è del resto quello che Lacan mette in formula con il Discorso del padrone di cui dice che è la struttura del discorso dell’inconscio. Al contrario «l’inconscio è la politica» è un ampliamento, è un’inflazione. È il trasporto dell’inconscio al di fuori della sfera solipsistica per metterlo “nella città”, per farlo dipendere dalla “storia”, per far dipendere l’inconscio dalla discordia del discorso universale.

J.-A. Miller
intervento al Convegno La primavera della psicoanalisi, “La Psicoanalisi”, 33, Roma, Astrolabio, pp. 135 e 138

Il corpo parlante sempre più spesso fa da contrappeso al corpo dell’individuo, nel senso del corpo come proprietà di ciascuno, separato da tutti gli altri. Il corpo che parla testimonia del discorso come legame sociale che si iscrive su di lui: è un corpo socializzato. Questa dimensione collettiva appare nelle sue perturbazioni e nelle loro nominazioni. La soggettività che vi è presa è individuale, ma è anche quella di un’epoca.

É. Laurent
Il Rovescio della biopolitica, Roma, Alpes, 2017, p. 157



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