Marcia Theophilo ci porta nel mondo incantato e terribile della sua Amazzonia, un mondo sospeso nell’acqua, un universo di isole e canali, di terraferma instabile e di fiumi impetuosi. Una terra minacciata in un modo continuato e scellerato, da politici e imprenditori senza scrupoli, azione che potrebbe finire col distruggere il più grande polmone verde del mondo. La proposta della Theophilo non è però politica, ma poetica, e altamente religiosa. Con i suoi versi avvolgenti, alternati a brevi contestualizzazioni in prosa, la poetessa ci schiude la straordinaria bellezza di Madre Natura con tonalità altamente francescane. Nessun sincretismo, ma la giusta considerazione di un mondo, di un ecosistema fatto di terra e di acqua che rimanda continuamente al Creatore.

Marcia Theophilo vive fra il Brasile e Roma, e rappresenta l’Unione Brasiliana degli Scrittori in Italia. Fra i numerosi predi ricevuti ricordiamo il “Nactionale de Contos Editoria”, 1969; “Città di Roma”, 1992; “Premio Fregene per la poesia”, 1996. Tra i suoi libri, “Io canto l’Amazzonia” per Passigli e la raccolta “Amazzonia verde d’acqua” Mondadori 2020. Ha tenuto la Lectio magistralis al Salone del libro di Torino nel 2011 ed è testimonial dell’iniziativa “Per una cultura della biodiversità” dell’UNESCO.