Corruzione: e se un po’ servisse?

I suoi apologeti da Cicerone a Hamilton (passando per Cavour, Giolitti, Mattei e Craxi)
Autore:
Editore:
Anno:
2025
ISBN:
9791222319797
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Social DRM
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Reflowable

€9.99

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Description

I mali della corruzione politica sono evidenti. Ma provando a pensare l’impensabile, non sarà che in qualche caso la corruzione possa anche recare benefici alla collettività? Nel 1967 lo statunitense Joseph Nye, uno dei giganti mondiali della scienza politica, creatore del concetto di soft power, affermò che sì, la corruzione può servire: in certi casi smussa conflitti interni e internazionali, oppure unge le ruote di sistemi economici o burocratici sclerotizzati. Da allora nessuno si è più occupato degli eventuali aspetti benefici della corruzione. C’è spazio quindi per aggiornare il suo studio, più di cinquant’anni dopo. Questo libro riscopre le apologie della corruzione di Cicerone, Hamilton, Cavour, Giolitti e Mattei, le analisi di Schumpeter, Pareto e Bobbio e ascolta le voci dello stesso Joseph Nye, di Luciano Canfora, di Giuseppe De Rita, di Giulio Sapelli e di altri. Perché, come dice Nye,“la corruzione è un fenomeno troppo importante per lasciarlo ai moralisti”.


Biographical notes

Luigi Grassia è giornalista de “La Stampa” dove si occupa di affari esteri, economia, scienze e cultura. Autore di servizi da settantacinque paesi (fra cui reportage sulla Somalia in guerra, le due Coree, le terre dei Sioux e i lanci spaziali da Cape Canaveral e da Kourou in Guyana) ha intervistato personalità come Henry Kissinger, l’ex segretario dell’Onu Kofi Annan, lo storico Arthur Schlesinger, Indro Montanelli e i premi Nobel per l’Economia Amartya Sen e Paul Krugman. Fra i suoi libri c’è un’autobiografia giornalistica ironica, In mongolfiera contro un albero (con prefazione di Massimo Gramellini). Per scrivere la storia di Beltrami ha svolto ricerche in Italia e negli Stati Uniti, trovando numerosi documenti inediti. È cittadino onorario del Texas.


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