Description
«La storia [di Pedro Ferreira], segnata da colpi di scena ripetuti e sorprendenti, appare in tutta la complessità che la contraddistingue e permette di capire con chiarezza – quella che solo le vicende individuali sanno restituire – la drammaticità del passaggio dalle guerre del fascismo alla guerra partigiana e, insieme, più d'uno dei tratti costitutivi della Resistenza.»
Dall’Introduzione di Chiara Colombini
A ottant’anni dal 25 aprile 1945, le scelte radicali dei giovani che presero le armi contro il nazifascismo rischiano di sfumare nelle nebbie del passato. Nulla, più di un diario scritto in «presa diretta», riesce a evitare la trappola della smemoratezza.
Per questa ragione, la storia partigiana di Pedro Ferreira e il diario che tiene tra il 17 luglio 1943 e il 25 dicembre 1944, a pochi giorni dalla cattura e dalla fucilazione, rappresentano una risorsa straordinaria per accedere alle ragioni della Resistenza, consentendo di coglierne la complessità e la drammaticità e, insieme, lo slancio di cui si è nutrita. Ferreira annota dubbi, entusiasmi, difficoltà e scelte, restituendo l’ampiezza di un’esperienza spesso semplificata nella memoria collettiva. La sua voce infrange l’immobilità dell’eroe caduto, rivelando il cammino incerto di chi ha dovuto scegliere, e riscegliere ogni giorno, la via della lotta.
Incrociato con le fonti d’archivio, il diario illumina le dinamiche interne della Resistenza: divergenze strategiche, tensioni politiche e personali. Ferreira, mosso da un ideale patriottico di matrice risorgimentale, aderisce al Partito d’Azione, ne mette in discussione la conduzione della lotta armata e infine riafferma la propria militanza. Nel suo racconto c’è il respiro di un giovane di poco più di vent’anni che, tra entusiasmi e sconfitte, cerca di dare un senso al proprio tempo.
Insignito della medaglia d’oro al valor militare, Pedro Ferreira è divenuto un simbolo della lotta partigiana. Ma la fine tragica e le sue ultime parole prima dell’esecuzione – note, in quanto raccolte tra le più celebri lettere dei condannati a morte della Resistenza – hanno rischiato di appiattirne la figura nell’icona del martire. Riproporre oggi il suo diario, in un’edizione critica, ne restituisce l’umanità, liberandolo dalla fissità del mito per riconsegnarlo alla storia, con le sue contraddizioni e tutta la forza delle sue scelte.
Biographical notes
Pedro Ferreira (Genova 1921-Torino 1945), partigiano, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Sottotenente di fanteria dell’esercito, di stanza in Dalmazia, riuscì a rientrare in Italia nel dicembre 1943 e si unì alle formazioni partigiane. Passato in Piemonte, entrò nella Banda Italia Libera, sotto il comando di Duccio Galimberti, operando in Valle Grana (Cuneo), per spostarsi successivamente nelle Valli di Lanzo e in Valle d’Aosta, dove divenne il comandante della 7ª Divisione di Giustizia e Libertà. Catturato a Milano nel dicembre 1944, fu trasferito a Torino, dove, in seguito a un processo sommario, il 23 gennaio 1945 venne fucilato nel poligono di tiro del Martinetto insieme ad altri dieci partigiani.