Description
Per quanto tentiamo di scrutare il futuro, la complessità dei processi storici è spesso irriverente, anche nei confronti dei più importanti pensatori. Ma se posso, al fondo di questa riflessione, esprimere una convinzione, è che l'esperienza del '68, con il trascorrere del tempo, si è amalgamata con le esperienze, le vittorie, le sconfitte della vita personale e del vivere sociale, fino a divenire come diafanica; ma non scomparire. L'unico modo per utilizzarla è quello di riscoprirla attraverso l'incontro di vite, la vita dei giovani, per adoperare – insieme – gli "attrezzi" dell'esistenza: l'esperienza; l'affettività; la consapevolezza della complessità della vita. E la bellezza come strumento della verità.
Guido Laganà
Le nuove generazioni sanno poco del '68 e ne hanno o un ricordo romantico o una visione "appiattita" sulla stagione della violenza e del terrorismo che seguì negli anni successivi.
Guido Laganà è stato un protagonista di quegli anni.
Nato nel 1948 al Cairo da genitori italiani, nel 1959 venne a vivere a Torino, dove visse le sue esperienze politiche e sociali: prima nell'associazionismo cattolico, poi nei movimenti studenteschi e infine all'interno di Avanguardia Operaia, uno dei movimenti extraparlamentari attivi in quegli anni.
Guido ci ha lasciato nell'aprile del 2024, proprio poco dopo aver ripercorso - insieme al curatore di questo volume, Franco Amato - la sua vita, i suoi ricordi e le riflessioni raccolte in questo libro. Una preziosa eredità affidata alla politica degli affetti e dei sentimenti.