Description
Dopo aver esplorato in un primo volume la presenza dell’architettura nel cinema, Giorgio de Silva ci guida ora a ripercorrere una lunga serie di film, noti e meno noti, seguendo il filo rosso del design. L’occhio attento ed esperto dell’autore ci aiuta a individuare alcuni elementi che hanno fatto la storia del disegno industriale e che registi e scenografi hanno inserito, in modo più o meno ostentato, nelle loro pellicole. Fisseremo pertanto l’attenzione su mobili (poltrone, sedie, tavoli), oggetti di uso quotidiano (telefoni, macchine da scrivere, caffettiere), complementi d’arredo (lampade, quadri, tappeti), mezzi di trasporto (biciclette, automobili, aeroplani) e anche armi o strumenti musicali, senza la cui muta presenza sulla scena cambierebbe la nostra stessa esperienza di spettatori. Sbaglia chi considera il cinema un’arte fatta di corpi e di parole. In esso, infatti, tutto parla, tutto comunica, tutto concorre al risultato finale.
Biographical notes
Giorgio de Silva, laureatosi alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino nel 1971, fondatore della società De Silva Associati, ha lavorato per cinquant’anni nel campo della comunicazione pubblicitaria per grandi istituzioni pubbliche e private, per musei, teatri e mostre. Oltre al mestiere di tecnico pubblicitario, ha svolto l’attività di artista. Nel 1974 ha fondato con un gruppo di amici il Movie Club di Torino, un club senza scopo di lucro per la conoscenza e la promozione della storia del cinema. Dal 2019 collabora alla sezione cinema della rivista online di architettura «IN/Arch Piemonte».