Description
Tutti se lo ricordano per quei tre gol. Il 13 maggio 1979, nell’ultima giornata di campionato, Giancarlo Alessandrelli sostituisce Dino Zoff ed entra in campo per la prima volta in serie A con la maglia della Juventus dopo 113 incontri in cui è restato in panchina con il numero 12 sulle spalle, quello che nel calcio dell’epoca era prerogativa esclusiva del portiere di riserva. È una classica partita di fine stagione che la Juve di Trapattoni sta conducendo placidamente per due a zero, e poco dopo l’ingresso dell’eterno secondo arriva anche il terzo gol. Ma dopo accade l’imprevedibile: l’Avellino si riversa in avanti e in meno di mezzora rifila tre reti ad Alessandrelli. Finisce così e sembra un po’ una favola al contrario, ma nel calcio, come nella vita, c’è sempre un secondo tempo. E così per Giancarlo, una volta appesi i guanti al chiodo, comincia una ripresa piena di lustrini, segnata dall’avventura del Billionaire, il locale di Porto Cervo che diventerà iconico negli anni a cavallo del millennio. Una storia strana, che comincia su un campo da calcio della periferia romana, prosegue nello spogliatoio di una delle squadre più forti di tutti i tempi e approda sulle spiagge più esclusive della Sardegna. Decisamente, una storia bella.
Biographical notes
Nato nel 1952, è cresciuto nelle giovanili della Juventus. Dopo diverse esperienze in prestito, nel 1975 viene richiamato per ricoprire il ruolo di portiere di riserva come secondo di Dino Zoff. Esordisce in Coppa Italia e in Coppa dei Campioni e, pur non scendendo mai in campo, vince tre scudetti con la maglia bianconera. L’anno successivo viene ceduto all’Atalanta in serie B e non torna nella massima serie fino alla stagione 1983-1984, quando viene ingaggiato dalla Fiorentina, sempre come secondo portiere. Lascia il calcio nel 1986 e nel 1998 comincia una nuova vita, piena di successi. Tra questi la discoteca Billionaire di Porto Cervo che sarà gestita, dopo l’avvio, insieme a Flavio Briatore.
Giornalista professionista, è nata ad Anghiari (Ar) nel 1970. Nel 1989 ha cominciato a collaborare alla «Gazzetta di Arezzo» come corrispondente sportiva. Nel 1999 è entrata nel «Corriere dell’Umbria», redazione di Arezzo, dove lavora tuttora, occupandosi soprattutto di sport. Con Ultra ha pubblicato Giochiamo anche noi. L’Italia del calcio gay, Sarri prima di Sarri e La vanga in campo e altre folli storie del calcio minore.