Description
Questo volume vuole offrire un’analisi poliedrica ma convergente – quella di filosofi, accademici, persone di impresa, tutte coinvolte nella fondazione Venture Thinking e in progetti di ricerca congiunti – sull’effetto che la “smaterializzazione dello spazio” ha avuto sull’abitare (lavorare, apprendere, innovare, progettare ecc.) soprattutto dopo gli ultimi eventi pandemici. Ne emerge una descrizione dello spazio come relazionale e dinamico, dove le caratteristiche indipendenti dei luoghi acquisiscono significato e valore solo se concepite in rete, come possibilità aperte di relazione (con altri spazi, con altri usi, con altri utenti). I centri di attività e le città contemporanee hanno quindi oggi l’occasione di ripensarsi come rete di luoghi ibridi, polifunzionali, connessi, in grado di intercettare e valorizzare differenti contesti di interazione tra persone, luoghi e contenuti, che sono gli ingredienti fondamentali per riconfigurare dinamicamente una nuova e più ricca esperienza di abitare.