Description
Percepire il proprio corpo, prenderne coscienza, mapparne le cicatrici, provando a ricordarsi di quando da bambini si pedalava in bicicletta o si nuotava in piscina, confrontando la propria esperienza limitata con quella dei grandi atleti che hanno fatto delle loro abilità fisiche una professione, e servirsi di questa nuova consapevolezza per scardinare pregiudizi di razza, genere e classe. Partendo da una simile urgenza, Nadeesha Uyangoda indaga il tema complesso del rapporto tra corpo e pratica sportiva, alternando il racconto autobiografico alla narrazione di alcuni momenti storici chiave, in cui lo sport – strumento di dominio politico e di egemonia culturale, ma anche grimaldello per abbattere muri e smontare falsi miti – ha contribuito in modo determinante a costruire le nostre identità.
Esistono davvero gli sport «da femmine» e quelli «da maschi»? Quanto è radicato il razzismo nelle piste di atletica o nei campi da calcio? È vero che certi gruppi etnici hanno una naturale predisposizione alla velocità, alla resistenza, alla sopportazione del dolore? Quanto incide la condizione economica nel determinare l’accesso allo sport? E perché lo ius soli sportivo ha saputo guadagnarsi una certa dignità nel dibattito pubblico, al contrario della sua applicazione generalizzata?
Il corpo dell’atleta – allenato, modificato, disciplinato, valutato e mercificato: reso un oggetto – diventa così un prezioso canovaccio su cui vengono incisi i segni della cultura e della biologia, «il confine ultimo tra individuo e società».
Biographical notes
Nadeesha Uyangoda è una scrittrice italofona nata a Colombo (Sri Lanka). Il suo primo libro, «L’unica persona nera nella stanza», pubblicato nel 2021 da 66thand2nd, ha vinto il premio Sila ’49 categoria «Economia e Società», il premio Rapallo Speciale «Anna Maria Ortese», il premio Anima per la Letteratura, il premio Giuditta per la Saggistica al femminile. È co-autrice del podcast «Sulla Razza» e cura la rubrica Il Libro su «Internazionale».
I suoi scritti sono apparsi su «la Repubblica», «La Stampa», «Vice Italia», «The Telegraph», Al Jazeera English, Open Democracy. «Corpi che contano» è il suo secondo libro.