Description
Il saggio affronta i concetti di spazialità e temporalità nell’architettura attraverso le teorie che determinano la stessa disciplina, ma anche tematizzando il suo specifico trascorrere nel tempo. L’autore esamina inizialmente il contesto francese del Sei-Settecento, nel quale appare per la prima volta una considerazione del fondamento arbitrario delle regole relative agli ordini di colonne e del problema della loro applicazione. In secondo luogo, concentra la sua riflessione sull’autonomia disciplinare della storia dell’architettura e sui suoi limiti nel pensiero di Gustavo Giovannoni, per ragionare successivamente, tramite il richiamo al lavoro di Emilio Garroni, sulle difficoltà di un approccio all’architettura come “linguaggio”. Infine, vengono approfonditi due casi sulla temporalità dell’architettura, ove si ripercorrono temi cari al pensiero di Cesare Brandi e dell’oggi quasi dimenticato Wilhelm Pinder, influente storico dell’arte tedesco, al quale si deve la più compiuta formulazione del problema delle “generazioni” nella storia delle arti.
Biographical notes
Maurizio Ricci, professore di Storia dell’architettura alla Sapienza Università di Roma, si è occupato di storia dell’architettura dal XV al XVIII secolo, di teoria del paesaggio e di storia delle tecniche costruttive. Per Mimesis ha curato il volume postumo di Emilio Garroni, Colore, semiologia, televisione (2023) e il numero monografico della rivista “Aesthetica Preprint” (1, 2024), sul concetto di “copia” in architettura.