Description
Nel generale clima di bilanci politici e culturali del primo decennio di vita della Repubblica, si sente forte la necessità di una nuova figura di intellettuale laico, che prenda le distanze da quello di stampo storicista. Per dare voce a questa esigenza, agli inizi degli anni Cinquanta il filosofo Nicola Abbagnano promuove a Torino la nascita del "movimento neoilluministico", ugualmente critico verso idealismo e marxismo. A dare fondamento etico-politico al movimento sarà uno dei suoi protagonisti, Norberto Bobbio, con il saggio Politica e cultura del 1955. Per Bobbio, l'intellettuale è la "coscienza critica delle forme di esercizio del potere" e il suo ruolo è quello di stabilire un rapporto prolifico con la società. In particolare, il filosofo torinese cerca il dialogo con autorevoli intellettuali e politici comunisti, fra cui Palmiro Togliatti, nella persuasione che essi possano concordare sul fatto che la libertà in senso "borghese" ha posto in termini irreversibili il problema della libertà come criterio per valutare qualsiasi orientamento e istituzione politica, compreso il comunismo sovietico. In questo volume appassionato Mario Quaranta analizza diversi aspetti del pensiero di Norberto Bobbio, a partire dall'influenza degli scritti di Carlo Cattaneo, da lui ritenuto il maggiore rappresentante della nostra tradizione illuminista, fino al rapporto con il filosofo analitico Ferruccio Rossi-Landi con cui ha intrattenuto a lungo un serrato dialogo su problemi politici, culturali, filosofici di grande attualità e importanza.