Description
Durante il XX secolo all'interno degli Uffici Tecnici delle grandi aziende italiane disegnatori, capi progetto, direttori dei dipartimenti, tecnici, architetti, ingegneri,
geometri hanno esplorato contesti e situazioni molteplici, ibridando i saperi, contribuendo alla trasformazione del territorio, disegnando luci e ombre di un'idea di mondo-azienda.
Da allora si è assistito a una generale e progressiva dismissione immateriale di competenze specifiche e, insieme all'attività
progettuale di questi laboratori, si è andato perdendo il loro impegno nella diffusione di progetti e idee sul territorio.
La vicenda degli Uffici Tecnici delle aziende italiane è qui ripercorsa con un'attenzione particolare al periodo
che va dal 1950 al 1970, quando più intensa è stata l'attività di esportazione di progetti e idee e l'Ufficio Tecnico era luogo
di produzione collettiva di nuove realtà sia per il territorio nazionale, oltre i terreni dell'azienda, sia per quello oltre confine.
Attraverso la ricostruzione della vicenda storica, il confronto con i testimoni diretti, la collezione di materiali d'archivio, ma soprattutto grazie a una lettura critica interdisciplinare, vengono restituiti in queste pagine la complessità del fenomeno e gli intrecci, insiti in queste strutture, tra progettazione
dei luoghi del lavoro, politica ed economia. Il recupero di esperienze provenienti da un passato ciclo produttivo è quindi funzionale al ripensamento di possibili laboratori
progettuali contemporanei, al rilancio di un impegno fattivo delle aziende nel territorio e alla riflessione sul ruolo dell'architetto.