Description
Honolulu. Majakovskij street s'infila in un blocco di pareti bianche. É corta, stretta, e non si chiama così. A guardarla da lontano sembra fatta di neve, di quella che per secoli si è posata sulla terra sovietica. Ma se ti avvicini, se ci passi dentro, puoi notare che sulle pareti ci sono dei piccoli segni. Sono lettere, in riga, che formano parole, e poi frasi, chiare e decrescenti.
Frammenti in cirillico di poesia murale, adagiati sugli scalini rotti e consumati, sul legno di una porta, sul vetro di una piccola finestra, e distesi e quasi cancellati sulla strada.
Majakovskij street s'infila in un blocco di pareti bianche. È corta, stretta e si chiama così perché Copeco, poeta spiantato e soldato semplice dell'Armata Rossa, ha voluto dedicare all'Usignolo di Ferro un quaderno aperto sul cielo di Honolulu (baia riparata).
Le spoglie di Copeco riposano qui, abbracciate dal clima mite e l'acqua trasparente. Insieme alle sue poesie, tradotte malamente in questo piccolo libro.