Description
Intellettuale antiaccademico ed eccentrico, Günther Anders è autore di una irriverente "antropologia filosofica" nella quale la locuzione "dislivello prometeico" indica lo iato al centro del concetto di "uomo antiquato". L'indagine sulla condizione dell'uomo nell'era della tecnocrazia – quella di un essere prono dinanzi alle meravigliose promesse delle sue stesse produzioni macchinali e al contempo irresponsabilmente labile sul piano dell'autocoscienza – mette a nudo il dramma di una contemporaneità profondamente segnata al suo interno dall'asincronia tra evoluzione organica e sviluppo tecnologico. Ne deriva un singolare e deleterio capovolgimento di ruoli: il Prometeo di un tempo non riconosce più sé stesso e l'universo tecnologico, frutto della sua indefessa produttività, appare ora proiettato su un diverso piano, lontano da una soggettività sempre più marcatamente inadeguata al confronto, asservita e sostanzialmente snaturata.