Description
La scrittura del disastro, uno degli ultimi sforzi teorici di Maurice Blanchot, rappresenta un'acutissima riflessione sul tema del linguaggio poetico e letterario. Blanchot, da sempre interessato a comprendere quali siano i limiti della letteratura, quale sia il suo spazio e quale il suo futuro, si confronta qui col «disastro», con una parola letteraria consumata e depotenziata, incapace di dire la cosa in sé e di descrivere la totalità: quando tutto è stato detto, resta da dire il disastro. In uno stile che si adatta al disastro e si fa ossimorico e frammentario, in cui gli spazi bianchi sono importanti quanto le parole, Blanchot recupera gli scrittori amati, tanto antichi (Ovidio) quanto moderni (Kafka, Melville, Hölderlin) e si confronta con maestri del pensiero come Heidegger o Lévinas, per scavare ancora una volta nelle possibilità della parola letteraria, anche se giunta alla sua fine. E cercare di comprenderne il segreto.