Description
Il seminario patristico si pone in continuità con gli altri eventi scientifici e formativi organizzati dalla Cattedra Gloria Crucis. 1
In questo volume, i relatori ci porteranno tutti, idealmente, all'inizio del- l'era cristiana nel tentativo di rispondere ad alcuni quesiti fondamentali: in che modo i Padri della Chiesa dei primi secoli, hanno compreso e presentato la Croce di Cristo al mondo giudaico e pagano? Quale identità e natura di Dio traspaiono dagli scritti dei Padri? In questo nostro mondo secolarizzato e sedotto dall'immanenza, le luci che emergeranno dalle fonti patristiche ci aiuteranno a cogliere i segnali di un'insistente apertura sul trascendente.
Comprendere e presentare la Croce come segno della religione cristiana non è stato di buon gusto all'inizio della diffusione del cristianesimo e non lo è neppure oggi. A un pagano di epoca neotestamentaria l'annuncio di un Dio che manda suo Figlio a morire sulla croce, e che questi era lui stesso Dio, doveva apparire paradossalmente e oltremodo blasfemo. Una superstizione tenebrosa e folle che poneva il Dio cristiano in una luce sinistra.
Non possiamo passare con superficialità su questa e altre difficoltà che giudei e pagani anche ben intenzionati e sinceramente amanti di Dio sperimentarono dinanzi all'annuncio cristiano. Non sarebbe onesto guardare la storia di duemila anni soltanto nella prospettiva di un cristianesimo che si impone, prevale e vince. Occorre ascoltare anche le voci dei perdenti, le loro ragioni, la loro parte di verità. Sarebbe una semplificazione estremamente superficiale ritenere, ad esempio, che il rifiuto di Cristo e del suo messaggio sia sempre espressione d'empietà e di odio. La fine infamante e scandalosa del Rabbì della Galilea richiese uno sforzo interpretativo per rileggere teologicamente la sconvolgente e fallimentare brutalità della crocifissione come significativo evento della rivelazione.