Description
«Per alcuni professionisti della salute mentale, il dibattito etico [sullo stato mentale di Trump] è una distrazione da una questione più ampia. In Il crepuscolo di una nazione Allen Frances sostiene che la preoccupazione più urgente sia svelare la psiche della nazione che ha portato la nostra politica fino a questo punto. »
The New Yorker
«Il crepuscolo di una nazione è informato, perspicace, illuminante e interessante, a volte fa infuriare, ma quasi sempre è corretto. »
Simon Wessely, presidente della Royal Society of Medicine e Regius Professor di Psichiatria presso il King’s College di Londra
All’indomani dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti nel 2017, dopo lo shock iniziale, analisti politici e giornalisti si sono interrogati sulla sua effettiva capacità di rivestire quel ruolo, e più in generale sulla sua presunta sanità mentale. Non capita spesso di vedere sulle pagine del «New York Times» e del «New Yorker» la definizione di «narcisista» o «pazzo» accostata a un presidente in carica, e tuttavia è successo. È allora che Allen Frances, già estensore della voce «Narcisismo» del DSM-IV – la «bibbia» della psichiatria mondiale – chiamato in causa direttamente, ha deciso di dare una risposta chiara.
Ebbene no, Donald Trump non è pazzo. I suoi comportamenti sono certamente divisivi e sopra le righe, ma l’uomo non rientra nello spettro clinico del narcisista. Forse però è il caso di analizzare il fenomeno che ne ha permesso l’ascesa,
e perché milioni di persone abbiano affidato a una personalità tanto controversa il proprio destino. Allen Frances risponde con un’analisi impietosa del sistema democratico statunitense, valida per ogni Stato coinvolto dal fenomeno populista. La sua voce autorevole mette sul lettino dell’analista lo spirito di un intero paese. Una vera e propria indagine sulla psiche di una nazione, un lavoro essenziale per comprendere la crisi della democrazia in corso, ovunque nel mondo.
The New Yorker
«Il crepuscolo di una nazione è informato, perspicace, illuminante e interessante, a volte fa infuriare, ma quasi sempre è corretto. »
Simon Wessely, presidente della Royal Society of Medicine e Regius Professor di Psichiatria presso il King’s College di Londra
All’indomani dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti nel 2017, dopo lo shock iniziale, analisti politici e giornalisti si sono interrogati sulla sua effettiva capacità di rivestire quel ruolo, e più in generale sulla sua presunta sanità mentale. Non capita spesso di vedere sulle pagine del «New York Times» e del «New Yorker» la definizione di «narcisista» o «pazzo» accostata a un presidente in carica, e tuttavia è successo. È allora che Allen Frances, già estensore della voce «Narcisismo» del DSM-IV – la «bibbia» della psichiatria mondiale – chiamato in causa direttamente, ha deciso di dare una risposta chiara.
Ebbene no, Donald Trump non è pazzo. I suoi comportamenti sono certamente divisivi e sopra le righe, ma l’uomo non rientra nello spettro clinico del narcisista. Forse però è il caso di analizzare il fenomeno che ne ha permesso l’ascesa,
e perché milioni di persone abbiano affidato a una personalità tanto controversa il proprio destino. Allen Frances risponde con un’analisi impietosa del sistema democratico statunitense, valida per ogni Stato coinvolto dal fenomeno populista. La sua voce autorevole mette sul lettino dell’analista lo spirito di un intero paese. Una vera e propria indagine sulla psiche di una nazione, un lavoro essenziale per comprendere la crisi della democrazia in corso, ovunque nel mondo.
Biographical notes
Allen Frances (1942) è Professore Emerito presso il Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali della Duke University School of Medicine di Durham, Carolina del Nord, che ha diretto per molti anni. Frances ha guidatola task force che ha pubblicato il DSM-IV ed è stato in precedenza membro del comitato che ha steso il DSM-III, di cui ha redatto la sezione sui disordini della personalità. Autore e coautore di centinaia di articoli specialistici e di vari volumi accademici, scrive frequentemente su «Huffington Post», «Psychology Today» e «Education Update». Presso Bollati Boringhieri sono usciti Primo, non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie (2013) e Il crepuscolo di una nazione. L'America di Trump all'esami di uno psichiatra (2018).