Description
Fin dalle sue origini il romanzo giallo ha potuto contare, oltre che su fedelissimi lettori, su ammiratori d'eccezione, critici e scrittori – da Eliot a Gadda, da Yates a Brecht – che ne hanno svelato la logica simulatoria ei legami con la letteratura alta o ne hanno utilizzato la formula.
Campo privilegiato di analisi critica per semiologi e formalisti, il romanzo poliziesco sembrerebbe oggi non poter riservare più sorprese.
Ripercorrendo tendenze e miti del giallo, dalle origini in Poe fino alle commistioni del thriller con la grande letteratura, questo saggio propone alcuni quesiti intriganti.
Dopo l’era dei detectives olimpici alla Holmes e di quelli "avvelenati", gli eroi metropolitani alla Sam Spade, è forse giunta l’ora del detective difettoso?
Recuperando – contro gli incanti e i trucchi logici del giallo classico – le trappole di una “linea gotica” del poliziesco (da Chesterton a Dickson Carr), e mescolandole con la magistrale lezione di Hammett, si può individuare una possibile nuova strada per un genere letterario da molti ancora molto amato e da troppi dato prematuramente per morto.
Biographical notes
Roberto Barbolini (Modena,1951) ha lavorato con Giovanni Arpino al Giornale di Indro Montanelli ed è stato redattore e critico teatrale di Panorama.
Ha pubblicato numerosi romanzi, saggi e raccolte di racconti, tra cui La strada fantasma (1991, vincitore del premio Dessì), Stephen King contro il Gruppo 63 (1999), Vampiri conosciuti di persona (2017) Il maiale e lo sciamano (2020).