Questo volume nasce dalla volontà di raccogliere tutto il materiale, foto, disegni, scritti, pensieri, ricordi, emozioni, messi insieme praticamente dai tempi del Liceo, quando passavo tutto il tempo extra scolastico a disegnare con matita riga e compasso, ricercando le matrici della forma di tutto quello che mi capitava a tiro.Gli oggetti sui quali mi soffermavo più spesso e dai quali ero più attratto, erano violini e chitarre, ed è proprio l’amore verso questi ultimi che mi ha spinto a scrivere questa specie di “manuale del Liutaio”, che tocca i temi del mestiere e dell’arte, accreditando ai termini quella conoscenza scientifica, umanistica e filosofica, troppo spesso sostituita da un nucleo empirico solidificatosi nel corso degli ultimi due secoli, contrabbandato sotto l’appellativo “estro”. Non riuscivo a capire perché ero così attratto e affascinato dalla coincidenza di linee, curve e numeri in puntI. Non capivo e non capisco, il perché di decine, centinaia, di notti insonni alla ricerca di un metodo, semplice ma esatto, che mi restituisse un organismo capace di vibrare perfettamente, di emettere suoni che fossero la precisa risposta a quelle vibrazioni, che a loro volta erano il frutto di teorie, studi, ricerche.