Description
Daniel Segura ha ventotto anni quando si arrende ai propri demoni e si lancia dal tetto di un edificio di New York, dove frequenta un master in arte alla Columbia University. La madre, la poetessa e drammaturga colombiana Piedad Bonnett, elabora la tragicità del lutto ricostruendo la vita di Daniel, il percorso della sua malattia mentale e infine il suicidio attraverso libri, ricordi e testimonianze, ma anche attraverso le lettere, i diari e le sue opere. Seguiamo così Daniel bambino, poi adolescente e infine giovane tormentato tra Bogotá e New York, prima e dopo l’arrivo dei disturbi che ne invaderanno corpo e mente. Le parole cercate con urgenza da Bonnett – le sue e quelle di altri scrittori, come Javier Marías, Nabokov, Rafael Cadenas, Jean Améry e Annie Ernaux – provano a esprimere un dolore che va oltre i confini del dicibile. Il desiderio è quello di non far soccombere Daniel alla staticità della foto ricordo, e di dargli movimento. «Ho provato a dare alla tua vita, alla tua morte e alla mia pena un senso. Altri innalzano monumenti, incidono lapidi. Io ti ho di nuovo partorito, con lo stesso dolore, per farti vivere un altro po’, per non farti sparire dalla memoria. E l’ho fatto con le parole, perché loro, che sono mobili, che parlano sempre in modo diverso, non pietrificano, non fanno le veci di una tomba. Sono il poco sangue che posso darti, che posso darmi.»
Biographical notes
Scrittrice, poetessa e drammaturga colombiana, laureata in Filosofia e Letteratura presso l’Universidad de los Andes, dove ha insegnato per oltre trent’anni. Ha pubblicato nove libri di poesie, diverse antologie e il volume Poesía reunida (2016). È inoltre autrice di sei opere teatrali, dei romanzi Después de todo (2001), Para otros es el cielo (2004), Siempre fue invierno (2007), El prestigio de la belleza (2010) e Donde nadie me espere (2018), tutti pubblicati da Alfaguara. Lo que no tiene nombre è stato inserito nel 2016 da Babelia tra i cento migliori libri degli ultimi venticinque anni.
Per le sue opere ha ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Nazionale di Poesia assegnato dall’Istituto Colombiano di Cultura (Colcultura) nel 1994; il Premio Casa de América per la Poesia Americana a Madrid nel 2011; il Premio Víctor Sandoval nel 2012; il Premio José Lezama Lima della Casa de las Américas nel 2014; il Premio Generazione del ’27 a Malaga nel 2016. Dal 2012 cura una rubrica sul giornale colombiano “El Espectador“.