Description
Una bambina trova nel suo giardino un mucchio di ossa che non sembrano appartenere a un animale; un gruppo di amiche fa il bagno in un luogo paradisiaco che la gelosia trasforma in un inferno; un mendicante umiliato da un quartiere perbene conduce i residenti alla rovina; una Barcellona ormai gentrificata trova il modo per ribellarsi alla retorica del decoro; una presenza sovrannaturale si aggira nelle stanze di un albergo sul mare; una ragazza prova un’attrazione irresistibile per i cuori malati; un rocker suicida riceve un insolito tributo da due giovani fan. In dodici racconti superbi, Mariana Enriquez attinge al repertorio classico dell’horror, tra streghe bizzarre e fantasmi alla deriva, creature affamate e morti che tornano in vita, ma lo rielabora con uno stile proprio, straordinariamente poetico e moderno. La sua voce radicale e potente, pericolosa e sexy, si affaccia sugli abissi remoti dell’anima, flirta con gli eccessi del desiderio e dell’ossessione, combinando uno sguardo umanissimo e tenero nei confronti della sofferenza con un’originale capacità di illuminare la ferocia che si annida nel quotidiano e di mescolarla alla cultura pop. Dodici intense immersioni nel perturbante insieme a una scrittrice di culto, un viaggio nel maelstrom raffinato e oscuro della nuova regina delle tenebre.
Biographical notes
Mariana Enriquez (Buenos Aires 1973) è considerata una delle scrittrici più talentuose della letteratura latinoamericana contemporanea. Laureata in giornalismo, dirige il supplemento culturale del quotidiano argentino Página/12. I suoi racconti sono apparsi su prestigiose riviste internazionali, tra cui Granta e il New Yorker. Di Mariana Enriquez, finalista nel 2021 all’International Booker Prize, Marsilio ha pubblicato Le cose che abbiamo perso nel fuoco (2017), che ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo e da cui a breve verrà tratto un film. La nostra parte di notte, suo primo romanzo, ha vinto il Premio Herralde, il Premio de la crítica, assegnato dall’Associazione spagnola dei critici letterari, e il Premio Kelvin 505.