Description
Le montagne esistono perché noi possiamo scalarle, possiamo camminarci, possiamo sciarci? Ha senso, in un ecosistema così fragile, perseguire un modello di sviluppo fondato sulla crescita, sull'aumento anno dopo anno di turisti e di impianti? Perché altre culture, dall'Himalaya alle Ande, hanno immaginato l'esistenza di montagne sacre, luoghi da cui l'uomo dovesse restare lontano? Cosa ci insegna questa idea di limite?
Se sulle carte geografiche non esistono più spazi bianchi e inesplorati, in montagna non esistono più vette inviolate, in particolare sulle Alpi. Ogni anno, di pari passo con la scomparsa della neve, aumentano gli impianti di risalita a quote assurde e non si arrestano i disegni speculativi – dalla spinosa questione delle Cime Bianche sotto il Cervino ai progetti invasivi sul Sassolungo, nel cuore delle Dolomiti, agli impianti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Anche la cultura alpinistica, un tempo attenta a definire dei limiti per garantire il proprio futuro, sta accettando una sempre maggiore spettacolarizzazione e una competizione senza più vincoli. No limits. Contro questa deriva è nata, nel 2022, una proposta che ha scosso tutta la comunità alpinistica italiana: scegliere una cima – il Monveso di Forzo, tra la Val Soana e la Val di Cogne – e dichiararla 'sacra', impegnandosi a non salirla. Non calpestarne più la vetta. Una proposta che ha acceso un grande dibattito, dividendo il mondo degli ambientalisti e dei frequentatori della montagna. E non solo. Ma una cima non sottomessa ai capricci dell'uomo, sull'esempio di quanto avviene da secoli in Himalaya e sulle Ande, è la strada giusta per ritrovare il senso del limite che abbiamo perso? È così che la montagna può tornare a essere una maestra di vita?
Biographical notes
Enrico Camanni, alpinista e giornalista torinese, ha fondato e diretto il mensile "Alp" e la rivista internazionale "L'Alpe". Collabora con "La Stampa". Ha scritto libri di storia e letteratura dell'alpinismo, trattando le Alpi contemporanee conLa nuova vita delle Alpi(Bollati Boringhieri 2002),Il Cervino è nudo(Liaison 2008) eStoria delle Alpi(Biblioteca dell'Immagine 2017), e nove romanzi ambientati in vari periodi storici (l'ultimo èSe non dovessi tornare, Mondadori 2023). Ha curato i progetti scientifici del Museo delle Alpi al Forte di Bard, del Museo al Forte di Vinadio e del Museo della Montagna di Torino ed è vicepresidente dell'associazione "Dislivelli". Per Laterza è autore diDi roccia e di ghiaccio. Storia dell'alpinismo in 12 gradi(2013),Il fuoco e il gelo.La Grande Guerra sulle montagne(2014),Alpi ribelli. Storie di montagna, resistenza e utopia(2016),Il desiderio di infinito.Vita di Giusto Gervasutti(2017),Verso un nuovo mattino. La montagna e il tramonto dell'utopia(2018) eIl Grande Libro del Ghiaccio (2020).