Description
Uno dei miti più resistenti nell’immaginario economico è che i fondi d’investimento finanzino buone idee o imprenditori creativi. La realtà, molto più sensata, è che la finanza privata investe in industrie trasformative, che nel medio-lungo termine possano disporre di un vantaggio competitivo rispetto all’insieme del mercato. Piuttosto resistente è anche l’idea che il successo imprenditoriale dipenda esclusivamente da iniezioni di capitale di rischio nell’impresa. La realtà, molto meno intuitiva, è che la finanza privata attiva soprattutto leve non finanziarie, quali la disciplina di mercato, il trasferimento di know-how e la cultura d’impresa. Questo saggio racconta la trasformazione dell’economia attraverso il finanziamento di tecnologie dirompenti e discute il ruolo degli investitori quale agenti sistemici nell’economia, illustrando le tecniche di uso del capitale privato nel contesto della risoluzione delle crisi determinate da fasi economiche recessive e da shock esogeni.