Description
L’uomo che osò demolire il mito e il “culto” di Stalin, che simboleggiò l’inizio di una stagione di “disgelo” nella vita sovietica e di distensione nell’arena internazionale, dopo gli anni della guerra fredda: tutto questo fu Nikita Chrušcëv. Figlio di un’epoca che vide il tentativo di dare “l’assalto al cielo”, Chrušcëv ne visse le impennate più tragiche e grandiose, seguì il tirocinio avventuroso e drammatico di molti dirigenti bolscevichi, raggiunse la sommità del potere e, deposto, finì i suoi giorni in una malinconica solitudine, come un pensionato qualsiasi. Ripercorrerne la parabola personale e politica, come fa Roy Medvedev, equivale a riaprire l’investigazione critica su interi capitoli di storia, dalla “costruzione del socialismo in un solo paese” all’emergere dell’URSS come potenza mondiale dopo la vittoria sul nazifascismo.
Biographical notes
Roy Medvedev (Tbilisi, 1925), figlio di uno stalinista scomparso dopo le repressioni staliniane, ha studiato filosofia all’Università di Leningrado, laureandosi a Mosca, dove ha lavorato per l’Accademia delle scienze pedagogiche. Oltre a Lo stalinismo (1972), una delle più acute analisi del periodo staliniano, ha scritto La Rivoluzione d’ottobre era inevitabile? (2017). Pgreco ha pubblicato Dopo la Rivoluzione. La primavera 1918 (2017).