Description
Quante e quali sono le persone che hanno incrociato i loro cammini con il nostro? E quante e quali sono quelle che hanno condizionato il nostro modo di pensare e di sentire o hanno finito per rappresentare per noi un punto di riferimento? Quanto dobbiamo al lavoro degli altri?
Salvatore Settis, in questo originalissimo saggio, ci offre un ‘registro’ di alcuni degli incontri più significativi della sua vita: studiosi, artisti, scrittori; maestri e amici; celebrità e figure appartate, alcune ormai trascurate, che hanno tuttavia saputo lasciare il segno nel loro campo e contribuito al progresso della società. Di ognuno, con vera e propria arte da ritrattista, forma un’immagine nitida e rigorosa, piena di ammirazione e di rispetto, fissandone lo sguardo intellettuale ed etico, e attraverso questo la perdurante forza ispiratrice. Attraverso un susseguirsi di eloquenti primi piani, in una scrittura sempre vigile ed elegante, si compone l’affresco di un’‘Italia migliore’, che non separa gli specialismi del sapere e le raffinatezze della ricerca artistica dall’intento di rimediare ai mali del presente. Pur rifuggendo dalla dimensione autobiografica, il libro costituisce un racconto molto personale, in cui i principi e le questioni tipiche del Settis più impegnato emergono assai chiaramente: dal lavoro universitario alla difesa del paesaggio alla collaborazione tra conoscenza e politica. Il catalogo delle assenze è un appassionato tributo al concetto stesso di tradizione; un’espressione di fede nelle capacità rigeneratrici della memoria.
Nicola Gardini