Description
Nel 1967 Isaiah Berlin osservò che il dibattito sul populismo rischiava di rimanere vittima del “complesso di Cenerentola”. Gli studiosi che tentavano di chiarire cosa fosse davvero il “populismo” parevano cioè destinati a cercare all’infinito un caso paradigmatico, una Cenerentola in grado di calzare perfettamente la scarpetta di una definizione teorica. E a più di mezzo secolo di distanza quella scarpetta appare oggi ancora più inafferrabile.
Questo volume non ha l’ambizione di superare il “complesso di Cenerentola”, ma si propone più semplicemente di portare alla luce alcune delle motivazioni che rendono complicato – seppur non impossibile – utilizzare il termine “populismo”. I diversi contributi offrono materiali proprio per una genealogia di “populismo”: cercano cioè di mostrare come la genesi del concetto – o, meglio, la sua “re-invenzione” – sia inestricabilmente connessa al ruolo giocato dalle scienze sociali e alla costruzione di una sorta di alterità “patologica” rispetto alla norma della democrazia liberale.
Per comprendere davvero lo Zeitgeist populista, è invece probabilmente necessario superare gli equivoci ereditati dalla tormentata genesi di un concetto paranoico.
Biographical notes
Damiano Palano è professore ordinario di Filosofia politica. È Direttore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Polidemos (Centro per lo studio della democrazia e dei mutamenti politici). Tra i suoi lavori: La democrazia senza qualità. Le “promesse non mantenute” della teoria democratica (2015); Populismo (2017); Bubble Democracy. La fine del pubblico e la nuova polarizzazione (2020); Animale politico. Introduzione allo studio dei fenomeni politici (2023). Ha recentemente curato i volumi di Gianfranco Miglio, La lezione del realismo. Scritti brevi sulla politica internazionale, l’Europa, la storia (2022) e di Mario Tronti, Hobbes e Cromwell (2023).