Description
Questa etnografia prende in esame le forme di disuguaglianza e dissenso che vengono riprodotte all'interno del child welfare system a New York, ovvero l'apparato istituzionale incaricato della tutela dei minori e della riabilitazione delle famiglie abusanti. Il sistema di protezione dei minori è stato poco esplorato dall'antropologia culturale e sociale, ma rappresenta un ambito privilegiato per esaminare come le disparità etnico-razziali, di genere e di classe delineino una categoria di soggetti "vulnerabili". Questa categoria diventa l'oggetto dell'apparato assistenziale e terapeutico dello Stato, il quale si prefigge di ri-plasmare le famiglie che la popolano secondo le priorità di una "cittadinanza corretta".
Il libro è rivolto a un pubblico accademico, soprattutto a quello interessato all'antropologia politica e delle istituzioni, ma anche a chi voglia esplorare come oggi si generino le profonde fratture sociali che sembrano marcare così fortemente la vita politica e la condizione delle minoranze negli usa. Infine, il testo può rivelarsi uno strumento di riflessione e comparazione per studenti e docenti che afferiscono all'area dei servizi e del lavoro sociale, aprendo una finestra etnografica su un sistema istituzionale diverso ma che anticipa trasformazioni in atto anche nel panorama dei servizi italiani, dal privato sociale alle iniziative volte al coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Il volume mostra allo stesso tempo come le istituzioni partecipino a fenomeni di razzializzazione, che sempre di più riguardano da vicino la quotidianità di chi fa ricerca e lavora in questi ambiti in Italia ed Europa.