Description
Nel villaggio alpino di Kuppron, dove poche centinaia di contadini dediti alla loro terra vivono seguendo il pacato ritmo delle stagioni, un medico condotto ormai integrato nella comunità osserva con sospetto e preoccupazione l’arrivo di un forestiero, Marius Ratti.
Partecipando al duro lavoro e dispensando consigli, il nuovo venuto si insinua sempre di più nel tessuto sociale, lasciando emergere nella gente del posto paure e istinti animaleschi, e a poco a poco intorno a lui si stringe un gruppo di fedelissimi, infiammati dai suoi discorsi e pronti a seguirlo.
Così il villaggio si ritrova improvvisamente avvolto in un’aura di tetro furore, quasi fosse vittima di un terribile sortilegio, finché il succedersi delle semine e dei raccolti cede il passo a un’allucinata danza di odio e morte a cui in pochi riescono ancora a sottrarsi.
Scritto nel 1935, appena due anni dopo la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, Il sortilegio è un’opera imperitura e straordinariamente attuale.
In queste pagine intense e sublimi, Hermann Broch analizza con straordinaria finezza i meccanismi psicologici che portano all’assolutismo, dipingendo una vivida miniatura della deriva fascista che negli anni Trenta ha travolto l’Europa.
Traduzione di Eugenia Martinez
Con un’introduzione di Italo Alighiero Chiusano
Biographical notes
Hermann Broch (1886-1951) è considerato uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca, candidato al Premio Nobel nel 1950. Nacque a Vienna da una famiglia ebraica di industriali. Portò avanti per gran parte della giovinezza l’azienda di famiglia, e solo intorno ai quarant’anni si dedicò alla letteratura, alla filosofia e allo studio della matematica. Dopo l’occupazione dell’Austria da parte dei nazisti emigrò negli Stati Uniti.
Tra le sue opere più importanti: la trilogia "I sonnambuli" (1931-32), "La morte di Virgilio" (1945), "Gli incolpevoli" (1950). Accanto alle opere di narrativa ha lasciato una notevole produzione saggistica.