Description
«Accanto all'eccezionale dimensione storica di respiro mondiale, una miriade di storie personali e private di celebrità che attraversano l'Oceano a bordo del Principessa Mafalda.»
«Luzerner Zeitung»
«In una sorta di trance incantata si seguono le molte tracce che semina Ineichen […] che descrive non solo la storia di una nave gigantesca, ma ci pone davanti a uno sgargiante panorama dell'epoca che si sviluppa in mille diramazioni.»
«Salve»
«Musica, stravaganza, cucina eccellente. Questo era il Principessa Mafalda, affondato nel 1927. Stefan Ineichen gli dedica un libro mozzafiato. […] un contributo incredibile e originale alla storia sociale, culturale, economica e tecnica del primo scorcio del ventesimo secolo.»
«Neue Zürcher Zeitung»
Raggiungere Buenos Aires da Genova in soli sedici giorni è un’impresa che diventa possibile nel 1908 con il varo del piroscafo Principessa Mafalda, fiore all’occhiello della Marina italiana. Chiamata così in onore della secondogenita del re Vittorio Emanuele III, la nave non era solo straordinariamente veloce, ma anche elegante e all’avanguardia, soprattutto nella classe di lusso dotata di sofisticate sale d’intrattenimento. Non era lo stesso per i migranti in terza classe che, stipati in soffocanti dormitori, venivano consolati solo dalle aspettative di una vita migliore.
Stefan Ineichen offre qui un affascinante spaccato della storia culturale del primo Novecento, a partire dai molti illustri ospiti del transatlantico: da Pirandello a Gadda, da Richard Strauss a Carlos Gardel, da rivoluzionari comunisti a spie fasciste, dall’attrice Italia Almirante, che gira un film sull’Oceano, fino a Guglielmo Marconi, il quale perfeziona gli esperimenti sulla radiotelegrafia proprio a bordo del piroscafo. Il lettore riesce così a immergersi nella vita, nei sogni e nelle avventure dei singoli viaggiatori descritti non solo durante le emozionanti traversate, ma anche nei paesi di partenza e di destinazione. Ne emergono ritratti sorprendenti, e a volte inquietanti, della monarchia italiana, dello sfruttamento delle colonie, dei nazionalismi emergenti in Europa, ma anche delle esotiche tappe intermedie, delle condizioni di vita degli indigeni, fino alle idee anarchiche che filtravano nel nostro paese grazie ai migranti di ritorno.
Nel 1927, dopo vent’anni di encomiato servizio internazionale, a causa di mancata manutenzione, il piroscafo si inabissa per sempre nelle acque del Brasile trascinando con sé centinaia di passeggeri. Ma la narrazione del Titanic italiano non finisce con il suo tragico naufragio: viene prima sfruttata dalla retorica fascista e poi insabbiata in complesse vertenze giudiziarie.
I suoi avventurosi viaggi solcano la storia italiana e internazionale con grande disinvoltura: dalle vicende personali, intime e commoventi, ai grandi eventi che hanno segnato un’epoca.
«Luzerner Zeitung»
«In una sorta di trance incantata si seguono le molte tracce che semina Ineichen […] che descrive non solo la storia di una nave gigantesca, ma ci pone davanti a uno sgargiante panorama dell'epoca che si sviluppa in mille diramazioni.»
«Salve»
«Musica, stravaganza, cucina eccellente. Questo era il Principessa Mafalda, affondato nel 1927. Stefan Ineichen gli dedica un libro mozzafiato. […] un contributo incredibile e originale alla storia sociale, culturale, economica e tecnica del primo scorcio del ventesimo secolo.»
«Neue Zürcher Zeitung»
Raggiungere Buenos Aires da Genova in soli sedici giorni è un’impresa che diventa possibile nel 1908 con il varo del piroscafo Principessa Mafalda, fiore all’occhiello della Marina italiana. Chiamata così in onore della secondogenita del re Vittorio Emanuele III, la nave non era solo straordinariamente veloce, ma anche elegante e all’avanguardia, soprattutto nella classe di lusso dotata di sofisticate sale d’intrattenimento. Non era lo stesso per i migranti in terza classe che, stipati in soffocanti dormitori, venivano consolati solo dalle aspettative di una vita migliore.
Stefan Ineichen offre qui un affascinante spaccato della storia culturale del primo Novecento, a partire dai molti illustri ospiti del transatlantico: da Pirandello a Gadda, da Richard Strauss a Carlos Gardel, da rivoluzionari comunisti a spie fasciste, dall’attrice Italia Almirante, che gira un film sull’Oceano, fino a Guglielmo Marconi, il quale perfeziona gli esperimenti sulla radiotelegrafia proprio a bordo del piroscafo. Il lettore riesce così a immergersi nella vita, nei sogni e nelle avventure dei singoli viaggiatori descritti non solo durante le emozionanti traversate, ma anche nei paesi di partenza e di destinazione. Ne emergono ritratti sorprendenti, e a volte inquietanti, della monarchia italiana, dello sfruttamento delle colonie, dei nazionalismi emergenti in Europa, ma anche delle esotiche tappe intermedie, delle condizioni di vita degli indigeni, fino alle idee anarchiche che filtravano nel nostro paese grazie ai migranti di ritorno.
Nel 1927, dopo vent’anni di encomiato servizio internazionale, a causa di mancata manutenzione, il piroscafo si inabissa per sempre nelle acque del Brasile trascinando con sé centinaia di passeggeri. Ma la narrazione del Titanic italiano non finisce con il suo tragico naufragio: viene prima sfruttata dalla retorica fascista e poi insabbiata in complesse vertenze giudiziarie.
I suoi avventurosi viaggi solcano la storia italiana e internazionale con grande disinvoltura: dalle vicende personali, intime e commoventi, ai grandi eventi che hanno segnato un’epoca.
Biographical notes
Stefan Ineichen, nato nel 1958 a Lucerna, lavora come ecologo e scrittore a Zurigo. Dal 1997 è docente presso l’Università di Scienze Applicate di Zurigo. Ha pubblicato anche Endstation Eismeer, Schweiz – Titanic – Amerika e Cap Arcona 1927-1945. Märchenschiff und Massengrab.
Il Principessa Mafalda è il suo primo libro in italiano.
Il Principessa Mafalda è il suo primo libro in italiano.