Finzioni del diritto medievale

Autore:
Editore:
Anno:
2023
ISBN:
9788822914163

€15.00


Description

I grandi dibattiti sulla finzione dei Padri della Chiesa lasciarono un’ereditàcontraddittoria al Medioevo occidentale. Da un lato, trasmisero una fermacondanna di qualsiasi forma di negazione della veritas o di una natura che,diversamente dal mondo classico, era reputata divina dal pensiero cristiano;dall’altro, esaltarono la finzione come strumento d’accesso a una meta-realtà che consentiva di andare oltre i fatti concreti e cogliere il senso più veroe invisibile delle cose. Proprio quest’ultimo significato positivo di finzione venne valorizzato dalle scuole teologiche francesi del XII secolo in cuila dimensione interiore dell’uomo fu profondamente dissociata da quellaesteriore perché considerata superiore e non coincidente con la sfera delleazioni. Diversamente dal mondo antico, la finzione, in questa prospettiva,non serviva a negare la realtà, quanto piuttosto a denunciare la distanza tral’apparenza dei fatti e il loro reale significato, tra azione e intenzione. La suafunzione ultima era dunque quella di amplificare la realtà, restituendo il latonascosto e invisibile delle cose, altrettanto vero, anzi più vero di quello tangibile. La potenza della dimensione intenzionale contagiò presto il pensierogiuridico europeo che nella seconda metà del XII secolo conobbe una dellefasi più creative della sua storia. Per inquadrare responsabilità invisibili o pervanificare responsabilità evidenti, la finzione si rivelò uno strumento vitalenell’elaborazione di nuove categorie penali che a partire dal Basso Medioevoentrarono a far parte stabilmente del diritto moderno e contemporaneo.



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