Description
Nella sua incessante indagine sulle unità fondamentali che formano il mondo attorno a noi, la fisica si è spinta in regioni sempre più piccole della materia, e a partire dalla fine dell’Ottocento la matematica ha assunto un ruolo sempre più importante, offrendo la possibilità di costruire modelli della realtà attraverso oggetti rappresentabili soltanto matematicamente. Dagli atomi alle particelle elementari, giù fino agli ineffabili quark, ci siamo sganciati dai riferimenti sicuri dell’intuizione immediata e abbiamo abbandonato il sostegno di consolidate categorie filosofiche. Il visibile, scomposto nei suoi costituenti elementari, è diventato invisibile e per questo, paradossalmente, comprensibile. La rivoluzione della fisica del Novecento è quindi stata soprattutto una rivoluzione filosofica, sostiene Giuseppe Bruzzaniti, che in questo libro ci accompagna in un viaggio singolare nella storia della scienza, in cui incontreremo le stupefacenti proprietà degli atomi e dei quark, del vuoto quantistico ribollente di particelle virtuali, del bosone di Higgs e la sorprendente idea, usando le parole di Steven Weinberg, «che il nostro mondo solido di alberi e pietre possa essere fatto di campi quantistici e nient’altro».
Biographical notes
Fisico, specializzato in storia e filosofia della scienza alla Domus Galileiana di Pisa, ha svolto la sua attività di ricerca presso il gruppo di storia della fisica dell’Università di Genova diretto da Enrico Bellone. Oltre a numerosi articoli su riviste internazionali ha già pubblicato con Loescher (La radioattività), Bollati Boringhieri (Dal segno al nucleo) ed Einaudi (Enrico Fermi, tradotto da Springer), ed è autore della voce quadro Nucleo per l’Enciclopedia delle Scienze Fisiche Treccani.