Description
Pubblicato nel 1978, Una lepre con la faccia di bambina è frutto dall’esperienza, partecipe e sofferta, di Laura Conti, che all’epoca era consigliera e segretaria della Commissione sanità ed ecologia del Consiglio regionale lombardo e seguì personalmente, giorno per giorno, gli sviluppi del disastro di Seveso. Il romanzo racconta l’amicizia fra Marco, un dodicenne di Seveso, e Sara, sua coetanea figlia di immigrati meridionali che abita insieme alla sua numerosa famiglia vicino alla fabbrica Icmesa. Dopo l’incidente Sara consegna a Marco la sua gatta Carmelina, che sta molto male, per salvarla dall’abbattimento di tutti gli animali nella cosiddetta “Zona A”, quella più vicina al disastro. Marco accetta, ma la gatta purtroppo peggiora e muore dopo pochi giorni. Nonostante gli abitanti di Seveso si illudano che il pericolo sia ormai alle spalle, all’evacuazione della Zona A segue molto presto quella della Zona B, dove si trova la casa della famiglia di Marco. Verranno tutti trasferiti in un hotel a spese della regione. Qui si incrociano i destini delle due famiglie tra problemi legati alla perdita del lavoro, pettegolezzi e paure per le possibili malformazioni fetali, con un finale potente e scandaloso per l’epoca: l’aborto clandestino. Dopo il successo in libreria con numerose ristampe, il libro è stato per molti anni tra i più consigliati nelle letture per le scuole. Un classico da riscoprire per una maggiore consapevolezza degli effetti dell’inquinamento e dei disastri ambientali. Una lettura coinvolgente e ricca di motivi di riflessione in tempi di pandemia e cambiamento climatico.