Sei un buon papà?

Autore:
Anno:
2014
ISBN:
9788859007418
DRM:
Social DRM

€10.99


Description

Ogni uomo può essere un «buon padre» in tanti modi diversi, poiché ha una personalità e uno stile propri nel rapportarsi con il figlio e con la sua compagna. Non esiste un'unica ricetta magica valida per tutti, ma per una crescita positiva è importante che si instauri tra padre e figlio una relazione soddisfacente, una corrispondenza dinamica fra le esigenze del bambino da un lato e gli atteggiamenti, le aspettative, gli interventi del genitore dall'altro. Questo libro vuole offrirsi a ciascun padre come un aiuto a individuare la propria identità e a prendere coscienza della necessità di farsi presenza attiva, consapevole, autorevole, affettuosa, comprensiva e diversa da quella della madre. Lo aiuta a scoprire il ruolo fondamentale della sua presenza accanto al figlio, che consiste nell'incoraggiare i suoi rapporti sociali con il mondo esterno; nel rafforzare la sua autostima, la sua sicurezza di sé, la sua identità sessuale; nell'alimentare la costruzione della sua intelligenza e nel sostenere il suo rendimento scolastico; nel facilitare la riuscita e il conseguimento del successo nella vita; nello svilupparne la creatività e consolidarne l'equilibrio psichico. Sei un buon papà? propone inoltre utili suggerimenti per seguire e accompagnare efficacemente i propri figli dal periodo prenatale all'adolescenza, insieme a pratiche indicazioni su «che cosa fare» e su «come fare» nei momenti più difficili della crescita. Saper svolgere positivamente il proprio ruolo nel riconoscimento e nel rispetto dei figli come persone permette di diventare padri «autorevoli» e non «autoritari», ottenendo benefici per i figli, per le madri, ma anche per se stessi. Dal libro Come tutti i bambini, nostro figlio non è una presenza passiva nella nostra relazione: questa è un processo a doppia direzione, per cui anche lui influenza i nostri comportamenti e incide sul nostro modo di «fare» il padre, sui nostri atteggiamenti nei suoi riguardi. Il suo pianto di neonato che ci costringe a intervenire, il suo linguaggio storpiato che utilizziamo spesso in un naturale processo di «rispecchiamento» o ripetizione a specchio, gli espedienti che usa per farsi perdonare o per ottenere quello che desidera, gli atteggiamenti «ricattatori» o i patteggiamenti ai quali ricorre da preadolescente per rientrare più tardi la sera o per ottenere il motorino sono soltanto alcuni dei tanti esempi di come i figli incidano sui comportamenti dei padri. La nostra relazione si fa più ricca e costruttiva per lui se noi permettiamo queste sue iniziative e impariamo a fare un attento lavoro di mediazione fra le sue esigenze e le nostre richieste: aiutiamo nostro figlio a rapportarsi attivamente e coerentemente con altre persone. Dai nostri atteggiamenti e dalla considerazione che attribuiamo ai suoi tentativi di affermare se stesso dipende la sua fiducia nelle sue capacità e negli altri, quella fiducia che permette la disponibilità relazionale con le persone, siano esse adulti o coetanei.



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