Description
In un libro che è il resoconto di un’esperienza, ma anche un viaggio nel lavoro quotidiano di tanti amministratori locali del nostro paese. Stefania Bonaldi ripercorre i suoi dieci anni alla guida della città di Crema. Un percorso partito in salita: il primo ostacolo sono stati i pregiudizi e le diffidenze verso le donne impegnate in politica.Dal riconoscimento dei figli nati da famiglie omogenitoriali, alla realizzazione di luoghi di preghiera dignitosi per la comunità musulmana del cremasco; da un coinvolgimento e un dialogo serrato con le realtà del terzo settore, alla coprogettazione di iniziative legate alla sperimentazione del welfare di comunità, passando per la promozione del turismo locale e la valorizzazione delle eccellenze artistiche cremasche, come il contrabbassista Giovanni Bottesini. Una decade piena di soddisfazioni, ma anche di sfide, come la prima ondata del Covid e la pandemia, o l’avviso di garanzia in seguito a un incidente in un asilo comunale, da cui è nato a livello nazionale un grande dibattito sui limiti delle responsabilità dei sindaci e sulla mancanza di tutele legali nei loro confronti.
Biographical notes
Nasce a Milano ma è cremasca da sempre. A trentasei anni viene eletta in consiglio comunale a Crema. Iscritta al PD, nel 2011 vince le primarie del centrosinistra e l’anno dopo diviene la prima sindaca di Crema, riconfermata nel 2017. Definita “la sindaca dei diritti”, in questi anni si è distinta anche a livello nazionale per le sue battaglie.