Description
Nato da un adattamento in chiave veneta de Le allegri comari di Windsor, Franco Ford – “Pojana” – arriva alla ribalta con il celebre video Ciao terroni: un avido padroncino del Nordest ossessionato da i schei e dal suo per nulla velato razzismo, che sfoggia senza remore opinioni durissime (nutrite dal pregiudizio) in merito ai tempi incerti che vivono il Nordest e il Paese tutto.
I suoi “fratelli” (un ex bouncer, un rinomato derattizzatore, il sosia di Walter E. Kurtz di Apocalypse Now e molti altri) vedono la luce all’indomani del primo aprile 2014, quando in un capanón di Casale di Scodosia viene rinvenuto un Tanko – una macchina movimento terra blindata, con un piccolo cannone in torretta.
Una schiera di personaggi forgiati dall’immaginazione del rapsodo Andrea Pennacchi, trasposti infine dal palco del teatro alla pagina scritta. Questo testo li raccoglie tutti, con le loro ossessioni, la rabbia, la disperazione e l’ignoranza. Da maschere goldoniane a specchio di una società intera: per raccontare la loro storia, un po’ falsa e un po’ vera, e per guardarci allo specchio.
EDIZIONE RIVEDUTA E AGGIORNATA CON I NUOVI MONOLOGHI DEL POJANA.
«Sembra di vederli, questi recordmen del Select, questi artisti del mandrino, questi rampolli dell’Orso Padano. Sembra vederli stagliarsi contro nubi tizianesche, la mattina presto, sulla tolda del loro John Deere 5M; o guidare un camion di spurghi; o scendere dall’appartamento al capanón, tutti i giorni alle prese con le intemperanze del Stato o con le bizzarrie dea fatura eletronica.»
Dalla prefazione di Natalino Balasso
«Gli esseri umani ricade in quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e i mone.»
Andrea Pennacchi
I suoi “fratelli” (un ex bouncer, un rinomato derattizzatore, il sosia di Walter E. Kurtz di Apocalypse Now e molti altri) vedono la luce all’indomani del primo aprile 2014, quando in un capanón di Casale di Scodosia viene rinvenuto un Tanko – una macchina movimento terra blindata, con un piccolo cannone in torretta.
Una schiera di personaggi forgiati dall’immaginazione del rapsodo Andrea Pennacchi, trasposti infine dal palco del teatro alla pagina scritta. Questo testo li raccoglie tutti, con le loro ossessioni, la rabbia, la disperazione e l’ignoranza. Da maschere goldoniane a specchio di una società intera: per raccontare la loro storia, un po’ falsa e un po’ vera, e per guardarci allo specchio.
EDIZIONE RIVEDUTA E AGGIORNATA CON I NUOVI MONOLOGHI DEL POJANA.
«Sembra di vederli, questi recordmen del Select, questi artisti del mandrino, questi rampolli dell’Orso Padano. Sembra vederli stagliarsi contro nubi tizianesche, la mattina presto, sulla tolda del loro John Deere 5M; o guidare un camion di spurghi; o scendere dall’appartamento al capanón, tutti i giorni alle prese con le intemperanze del Stato o con le bizzarrie dea fatura eletronica.»
Dalla prefazione di Natalino Balasso
«Gli esseri umani ricade in quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e i mone.»
Andrea Pennacchi
Biographical notes
Teatrista dal 1993, è autore di numerose opere tra le quali Eroi, finalista al Premio Off del teatro Stabile del Veneto, con quasi mille repliche. Per il cinema ha recitato nel pluripremiato Io sono Li di Andrea Segre, in La sedia della felicità per Carlo Mazzacurati, e in Suburra. Per la Rai ha interpretato ruoli ne L’Oriana di Marco Turco, Grand Hotel di Luca Ribuoli, Non Uccidere 2, Don Matteo e A un passo dal Cielo. Nell’autunno del 2018 recita un monologo intitolato Ciao terroni per la campagna “This Is Racism” che fa il giro del web. Oggi è ospite fisso di Propaganda Live, in onda ogni venerdì sera su La7.