Description
È possibile preservare le parole dalla volgarizzazione pubblica? Quali circostanze favoriscono l'emergere e la trasmissione delle parole migliori? Che tipo di attività è l'ascolto? Quando è appropriato il silenzio e quando è giustificato gridare? Nello spazio pubblico, la democrazia ha bisogno di parole che circolino senza ostacoli e spesso le parole che si sentono sono quelle che meno lo meritano. Nelle reti e nei media le parole sono raramente coltivate con cura. Rimane al cittadino, rimpicciolito da una connessione ubiqua, la libertà di selezionare le voci a cui concedere autorità, che meritano di essere ascoltate. In tutti questi casi, la libertà di parola è sempre un atto di resistenza e di coraggio. Ma le parole giuste, quelle migliori, ci dice l'autore, ovviamente non si trovano nel pubblico, ma altrove, nei fenomeni quotidiani: «Per sentirle non ci vuole altro che fermarsi ad ascoltare come si parlano quelli che non soltanto condividono una lingua, ma anche l'aria, l'affetto e il destino».
Biographical notes
Daniel Gamper (Barcellona, 1969) è professore di Filosofia politica all'Università Autonoma di Barcellona, dove ha concentrato la sua ricerca sull'universo concettuale della democrazia e del liberalismo. Scrive su vari periodici e ha tradotto opere di Nietzsche, Habermas, Scheler, Butler e Croce.
Alessandro Ferrara, ordinario di Filosofia politica presso l'Università di Roma "Tor Vergata”, è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Politica (2005-2010). Tra le sue recenti pubblicazioni: Rousseau and Critical Theory (Brill, 2017) e The Democratic Horizon. Hyperpluralism and the Renewal of Political Liberalism (Cambridge University Press, 2014).