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Description
La steppa è il viaggio in carrozza di un ragazzino di campagna, Egóruška, che la madre ha mandato a studiare al ginnasio di una grande città: l’immensa steppa ucraina, gli incontri a sorpresa lungo il viaggio, le sensazioni incantate del ragazzino, il bagno nel grande e placido fiume, le soste, i paurosi racconti dei contadini.
Scritto nel 1888, all’età di ventotto anni, Čechov considerava questo racconto il suo capolavoro; giudizio peraltro condiviso anche da altri scrittori come Leskov e Saltykov-Ščedrin, che lo paragonarono a Gogol’ e Tolstoj.
«Vai, vai, guardi avanti, la steppa è sempre la stessa steppa sconfinata che era prima: non si vede la fine!»
Scritto nel 1888, all’età di ventotto anni, Čechov considerava questo racconto il suo capolavoro; giudizio peraltro condiviso anche da altri scrittori come Leskov e Saltykov-Ščedrin, che lo paragonarono a Gogol’ e Tolstoj.
«Vai, vai, guardi avanti, la steppa è sempre la stessa steppa sconfinata che era prima: non si vede la fine!»
Note biografiche
Anton Pavlovič Čechov (1860-1904), una delle più luminose glorie della grande letteratura russa, ha scritto soprattutto racconti e opere teatrali, tra le quali ricordiamo <i>Il gabbiano</i> (1896), <i>Zio Vanja</i> (1899), <i>Il giardino dei ciliegi</i> (1904).
Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, ha pubblicato dei romanzi, il quarto si intitola <em>Diavoli</em> (Einaudi 2001), il quartultimo <em>Noi la farem vendetta</em> (Feltrinelli 2006).Per Quodlibet ha curato la raccolta di poesie di Velimir Chlebnikov, <em>47 poesie facili e una difficile</em> (2009) e il romanzo di Venedikt Erofeev, <em> Mosca-Petuškì. Poema ferroviario</em> (2014).
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