Description
Il grande maestro del racconto Raymond Carver affermava:
"Mi piace quando nei racconti c'è un senso
di pericolo o di minaccia. Ci deve essere della tensione,
il senso che qualcosa sta per accadere, che
certe cose sono messe in moto e non si possono fermare".
I racconti di Alessandro Raveggi piacerebbero a Carver:
nel Grande regno dell'emergenza qualcosa sta
per accadere o è appena accaduta, modificando
irreversibilmente il corso degli eventi, facendoci incontrare,
e amare, i protagonisti, ironici e complessi,
che animano queste storie a volte grottesche, a volte
delicate: fratelli che si mascherano da animali alla ricerca
di un perché al funerale paterno, un maestro
elementare che deve salvare i suoi alunni da numerose
scosse telluriche, l'ultima fuga di un padre e di
un figlio, la Firenze bombardata dell'agosto 1944, una
partita con la Morte su un aereo di linea per Londra
di un vecchio ipocondriaco, le vite fantastiche e impegnate
di cinque esuli toscani all'estero, una storia
sull'editoria contemporanea e le sue contraddizioni. La scrittura di Alessandro Raveggi si colloca a metà
tra il massimalismo americano più divertente e l'eleganza
poetica del messicano José Emilio Pacheco,
ed è insieme pervasa dal senso di apocalisse individuale
tipica dei racconti di Villoro. Con lo sperimentalismo
del miglior Volponi condivide il sovvertimento
del concetto classico di letteratura, prediligendo l'incedere
complesso delle vicende, la tensione costante
creata dall'approssimarsi degli avvenimenti, che si
verifichino nella realtà o solo nella mente dei protagonisti,
fino a trascinare il lettore in un grande, movimentato, divertente e pericolante Regno dell'Emergenza dove tutto può (o sta per) succedere.