Ispettori, magistrati, politici, alti funzionari, finanzieri: sono i protagonisti di una recita ambientata in un mondo di lussi, di perbenismo, di piaceri, di sicurezza, di leggi e sentenze che dovrebbero garantire loro il lieto fine. Ma questa volta non c'è un lieto fine: non c'è per le vittime che vivono ai margini di questa gabbia dorata, nei parchi della droga o nei condomini degli immigrati. Non c'è per chi ha cercato in questo universo nuove prospettive, sfuggendo alle persecuzioni del proprio Paese. Non c'è per chi vuole fare giustizia e non prende parte alla recita. Senza un momento di stasi, e nel vortice di un intrigo internazionale, il romanzo rappresenta il volto dell' "altra" Svizzera. Un volto che è frutto della fantasia dell'Autrice o di una verità ufficialmente tenuta nascosta? Sonia Serenova (nome scelto per riservatezza) è nata in Argentina, da genitori emigrati dalla Russia e protagonisti di storie rocambolesche. Trasferita a New York, dove si è laureata alla Columbia University e dove ha frequentato corsi alla Accademia di Arte Drammatica, "Sonia" ha lavorato per molti anni come interprete all'ONU, prima a New York e poi a Ginevra. Il suo primo thriller, "Tinder Box", pubblicato in edizione italiana da De Ferrari, è ispirato proprio a drammatici fatti avvenuti dietro le quinte alle Nazioni Unite. Sempre per De Ferrari ha recentemente pubblicato "La figlia della Rivoluzione", uno spaccato di storia del Novecento da lei conosciuto in prima persona.