Description
La lirica senza tempo di Hai Zi affonda le sue radici nella tradizione poetica cinese e si rivela al contempo incredibilmente attuale. Prima della sua morte i lavori di Hai Zi erano poco conosciuti, è solo in seguito al suo suicidio, avvenuto quando il poeta aveva solo 25 anni, che il culto attorno alle poesie e alla vita/ morte del loro autore inizia a svilupparsi. Parallelamente cresce anche l’interesse accademico per il lavoro svolto da questo giovanissimo poeta che sviluppa la sua consistente produzione nell’arco di soli sei anni. Nei versi di Hai Zi si nasconde un messaggio universale che parla all’umanità intera, al di là dei momenti storici, con una spinta trascendentale impossibile da ignorare, segno di vera libertà. Non è un caso che le poesie di Hai Zi non siano entrate a far parte in Cina del sistema propagandistico nonostante il loro grande successo. I suoi versi giocano con elementi fantastici e surreali, i temi della morte e della solitudine si intrecciano in scenari quasi bucolici in cui la natura rappresenta l’unica fonte di bellezza incontaminata e quindi di speranza. Il rifiuto del materialismo e del consumismo e la costante lotta contro l’individualismo che sembra avanzare come una condanna, lo rendono un poeta di un’attualità prodigiosa. La poetica di Hai Zi sfugge alle categorizzazioni, non si piega alle necessità piccine, perché nella sua autenticità sta la sua potenza, nella ricerca di sé in quel collegamento che unisce l’individuo al tutto
Biographical notes
Hai Zi nome d’arte di Zha Haisheng, è stato uno dei più famosi poeti cinesi dopo la Rivoluzione Culturale. Nato nel 1964 cresce in una zona rurale fino all’età di 15 anni quando si trasferisce a Pechino per frequentare l’università. Dopo la laurea lavorerà, fino alla sua precoce morte, per l’Università Cinese di scienze politiche e legge. Fin dai primi anni dell’università scrive poesie che vengono inviate a riviste ma solo raramente pubblicate. Il 26 Marzo 1989 Hai Zi si suicida stendendosi sui binari del treno. La sua morte di-venta presto un gesto simbolo capace di creare un vero proprio culto attorno alla figura del poeta. Le sue poesie vengono pubblicate a poca distanza dalla morte guadagnando subito un enorme successo.
Francesco De Luca (Roma, 1979), laureato in Scienze della Comunicazione, ha studiato cinese presso l’ISIAO e all’Università di Lingua di Pechino (BLCU), dove si è trasferito nel 2006.
Nel 2011, fonda con alcuni avvocati l’ASIC (Associazione Sviluppo Italia Cina) per contribuire alla promozione dei rapporti amicali, culturali e sportivi tra i due Paesi.
In Cina collabora con le riviste «Outside», «CCTV5», «Traveller», «Coastal Life».
Rientrato a Roma nel 2015, ha lavorato come interprete e traduttore per l’Ufficio Immigrazione, per il Dipartimento del Turismo e per lo Studio Legale Italia Cina.
Ha pubblicato la silloge Anomalie (Terre Sommerse, 2016), il romanzo Karma Hostel (Il Foglio Letterario, 2019) ed è presente nell’antologia Roman Poetry Festival, (Ponte Sisto, 2019)