Description
Giovanni Duns Scoto è uno dei più importanti
filosofi del medioevo. A lui si devono molte
delle intuizioni teoretiche che fondano il pensiero moderno: la concezione della metafisica come ontoteologia, o la nozione di possibile logicum come tutto ciò la cui definizione non implica contraddizione. Anche in psicologia Scoto introduce elementi significativamente innovativi, come la conoscenza intuitiva e la nuova concezione della volontà, non più potenza
esecutrice dei giudizi della ragione ma
autonoma facoltà spirituale capace di libere
scelte e centro della personalità del soggetto.
Nonostante questi – e altri – contributi indubbiamente decisivi per la storia della filosofia occidentale il pensiero di Scoto è ancora relativamente
poco conosciuto. Ciò è in parte imputabile
a un'inadeguata attenzione al suo pensiero, parzialmente estraneo al paradigma storiografico della filosofia medievale come
necessaria integrazione fra aristotelismo e Rivelazione.
Anche se oggi è abbondantemente superata, per molti anni questa interpretazione del medioevo filosofico ha indicato in Tommaso
d'Aquino il vertice della riflessione scolastica,
togliendo così rilievo a pensatori di indubbio valore speculativo ma non pienamente riducibili a tale schema interpretativo.
Questo volume colma ora una lacuna editoriale
presentando con un linguaggio piano le più
importanti posizioni del filosofo scozzese. Di
esse viene dato conto con il rigore di un'esposizione chiara ma sempre attenta alle più aggiornate ricerche sul pensiero di Scoto.