Description
Mentre esce la nuova edizione di questo libro la Regione sarda celebra il sessantesimo anniversario della conquista dello Statuto di autonomia speciale. Una celebrazione che non è solo il bilancio del cammino che la Sardegna ha fatto fin qui ma anche l’apertura di una nuova fase, in cui la riforma dello Statuto è chiamata ad esprimere le nuove volontà che si muovono nell’isola in risposta ai problemi nuovi posti dai mutamenti epocali che non solo l’Europa ma tutto il pianeta hanno conosciuto al volgere degli anni Duemila. Questo libro, il cui titolo batte l’accento proprio sull’elemento dello scorrere del tempo e dell’avvicendarsi dei fatti, non può proporsi di ricostruire il sessantennio 1948-2008 in tutti i suoi dettagli. Ma può aiutare a farlo, segnando in una sorta di calendario gli avvenimenti più importanti, fra i quali sono stati privilegiati quelli propri della vita dell’Istituto autonomistico, ma senza trascurare quelli che, svolgendosi nell’economico e nel sociale (le lotte del lavoro, i mutamenti antropologici, gli andamenti e gli episodi della criminalità, i principali eventi della storia della cultura), servono a dare meglio il senso dei contemporanei accadimenti (leggi, dibattiti, dialettica di schieramenti) nella vita politica e autonomistica propriamente detta. In apertura del volume è collocata un’antologia di testimonianze firmate da alcuni dei protagonisti della vita autonomistica in Sardegna, tratte in parte da loro scritti e discorsi già editi, come nel caso di Emilio Lussu, Paolo Dettori, Giuseppe Masia e Sebastiano Dessanay, o, come sono quelle di Pietro Pala, Bianca Sotgiu, Michele Columbu, Pietro Soddu, Antonello Satta e Umberto Cardia, scritte apposta per questo libro. I discorsi per l’inaugurazione del nuovo Palazzo del Consiglio regionale nel 1988 e per il sessantesimo dello Statuto speciale nel 2008 documentano con efficacia lo “stato” dell’autonomia a cavallo dei due secoli.