Description
Al centro di questo libro c’è la questione dei bisogni, che oggi va pensata radicalmente in modo nuovo, sia sul piano filosofico sia su quello politico. L’esperienza della pandemia, della scarsità di beni vitali sul nostro pianeta e delle guerre ha spinto le autrici a interrogarsi sulla radice dei bisogni. L’esperienza soggettiva ha costituito il timone per guidare il pensiero della condizione umana dei bisogni secondo la pratica femminista del partire da sé. L’idea di fondo del libro è che non si tratta tanto di soddisfare i bisogni ma di sostare in essi, sperimentandoli e comprendendoli dall’interno, perché questo può portare alla trasformazione dei contesti e a far vivere nuove pratiche creative, punto d’avvio per altre forme di convivenza. Il valore simbolico dei bisogni trova la radice prima nell’infanzia, quando, nel legame con la madre, si vive l’intreccio tra bisogni e desiderio di comunicazione. Tale rapporto è un circolo simbolico e materiale, reso insignificante dal patriarcato, prima, e dalla cultura economicista, oggi. L’obiettivo che queste pagine si propongono è quello di mostrare come il legame tra bisogni, desiderio e linguaggio costituisca la trama velata del nostro presente, che appare allora da scoprire e produrre.
Biographical notes
Diotima è una comunità di filosofe nata all’Università di Verona nel 1983 a partire dalla scommessa di “essere donne e pensare filosoficamente”, rompendo così con la presunta universalità e neutralità del discorso filosofico. Oggi, le pensatrici del collettivo – di generazioni molto diverse – sono sia interne al mondo accademico sia esterne a esso, ma restano accomunate dall’amore per la filosofia e dal legame con il pensiero e la politica del movimento delle donne.