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È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non è mai stato superato. La questione merita, per questo, molta cautela: occorre prestare attenzione, da un lato, a non demonizzare quel diritto alle diversità che il riconoscimento costituzionale delle autonomie comporta e, dall’altro, a non sottovalutare i rischi di disgregazione sociale che un percorso non governato verso l’autonomia differenziata potrebbe implicare. Prima di avviare quel percorso, pertanto, sarebbe ragionevole preoccuparsi di conoscere la macchina amministrativa che dovrà affrontarlo. L’Italia non è nuova all’avvio improvvisato e approssimativo di processi di cambiamento che, pur sostenibili sulla carta, non risultano tali in termini di praticabilità istituzionale e organizzativa. Serve ora – prima dell’approvazione di una maggiore autonomia, e non dopo – la radiografia comparata delle Regioni italiane, non tanto in termini di politiche intraprese, quanto di buon funzionamento della macchina amministrativa e della sua sostenibilità ESG, misurati in termini di capacità di bilancio, di governance, di gestione del personale, di qualità dei servizi erogati, di integrità degli appalti, di impatto ambientale. Questo libro offre esattamente quella radiografia: analizza, infatti, in chiave comparata i dati pubblicati dalle Regioni, attraverso l’Indice di Capacità Amministrativa. I risultati dell’analisi confermano, in primis, che il divario tra Nord e Sud non è, purtroppo, un luogo comune. È un divario, innanzitutto, tra Regioni ricche e Regioni povere, prima ancora che tra diverse collocazioni geografiche, ma soprattutto è un divario tra Regioni capaci di amministrare la macchina pubblica e Regioni che lo sono poco, se non molto poco. I dati rilevati raccontano anche che, su quel divario, non sembra incidere in modo decisivo l’autonomia statutaria vigente per alcune Regioni italiane, contrariamente a quanto comunemente si sente affermare. Le Regioni con migliore capacità amministrativa, infatti, non sono quelle a statuto speciale, ma quelle a statuto ordinario e, in primis, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia. Anche tra le Regioni del Sud risulta essere più accountable e performante la Puglia, Regione a statuto ordinario, rispetto alla Sicilia, Regione a statuto speciale.