Sangue mio è un canzoniere che si estende lungo gran parte dell’arco biografico della poetessa Ambretta Maria Vecchietti, a partire dai primi versi del 1962 sino ad oggi, con in mezzo una lunga pausa definita “Il silenzio della poesia” dal 1980 al 2018, che fa da inframezzo tra una prima fase che si estende dal 1962 al 1979 ed una terza fase che inizia dal 2018 senza poi avere sosta. Ambretta, infatti, ha vinto i limiti dello spazio e del tempo annientando il buco nero con un tuffo dentro di esso, a scoprire sé stessa e a vedere se lì in fondo tutto finisce oppure tutto ha inizio.

Nasce con lei la poesia, cirri mutevoli, arcobaleni ed alberi parlanti, cresce in epilli ormai perduti, giovani sogni, mature aspettative. Coperto dalla prosa della vita, esplode a un tratto il suo vulcano, lasciando tra calde rocce nere semi di fiori rossi, i versi sconosciuti, gocce disperse del suo sangue.