Description
Potrebbero rimanere solo sessanta raccolti prima che i suoli della Terra siano talmente impoveriti da portare a una carestia mondiale e definitiva. È l’agghiacciante avvertimento delle Nazioni Unite da cui Lymbery prende le mosse, rivelando in questo libro come l’attuale modello di produzione alimentare costituisca una minaccia per il pianeta. Per dirla in altre parole: il tempo a nostra disposizione si sta esaurendo insieme alle nostre risorse.
Dal Regno Unito all’Italia, dal Brasile al Gambia fino agli Stati Uniti, Philip Lymbery – l’acclamato autore di Farmageddon, un successo internazionale – va dietro le quinte dell’agricoltura industriale e si confronta con ‘Big Agriculture’, dove mega fattorie, prodotti chimici e gabbie per animali hanno cambiato faccia alle campagne mettendo a repentaglio l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo e la natura selvatica di cui dovremmo fare tesoro.
Nelle sue indagini, tuttavia, trova speranza anche nei pionieri che si battono per riportare in vita i paesaggi, che ripensano i metodi di coltivazione, riscoprono le tecniche tradizionali e sviluppano tecnologie per nutrire una popolazione globale in continua espansione.
Appassionato, equilibrato e persuasivo, Restano solo sessanta raccolti non solo dimostra perché i raccolti futuri contano più che mai, ma rivela cosa possiamo fare (a cominciare dalle nostre abitudini di consumatori) per un futuro rispettoso della natura e del pianeta.
Biographical notes
Philip Lymbery è il direttore generale di Compassion in World Farming (Ciwf), la maggiore organizzazione internazionale non governativa per la protezione e il benessere degli animali d'allevamento. Considerato tra le persone più influenti nel settore alimentare, e tra i più determinati e autorevoli critici delle pratiche agricole e zootecniche industriali, ha svolto un ruolo essenziale nell'approvazione di alcune riforme chiave nella legislazione europea, come il divieto delle gabbie convenzionali per le galline ovaiole e dei recinti individuali per i vitelli. Ha guidato il lavoro di Ciwf con oltre settecento aziende alimentari a livello mondiale, migliorando in questo modo le condizioni di vita di milioni di animali d'allevamento. Nel 2015 ha ricevuto il premio "Colomba d'oro internazionale per la pace" dell'Archivio Disarmo, per "il lavoro di sensibilizzazione portato avanti con tenacia e determinazione affinché l'alimentazione umana includa comportamenti consapevoli e responsabili nei confronti del pianeta e degli esseri che lo abitano".